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L’agente 007 sceglie Heineken: nel nuovo film, Skyfall, James Bond non berrà Martini

9 Apr

Del caso di James Bond ne avevo già parlato in un recente post, ma ci sono delle novità: nel prossimo film, Skyfall, nel bicchiere della spia più famosa del mondo ci sarà una birra. Un voltafaccia improvviso,  inspiegabile, se non grazie ad un contratto di ben 30 milioni di sterline stipulato con la Heineken, che prevede tra l’altro uno spot in cui lo stesso Daniel Craig sarà protagonista. La notizia ha già fatto gridare al tradimento e, in molti, si chiedono come farà l’attore a bere una normalissima birra con la stessa eleganza, lo stesso fascino dell’indimenticabileVodka Martini.

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Martini: shaken, not stirred

26 Feb

Ieri sera mentre guardavo Agente 007 – la morte può attendere,  ho pensato di proporvi il caso di una delle aziende che deve gran parte del suo successo al product placement: Martini.

Gerardo Corvi (2004) lo definisce ‘’un caso unico nella storia del product placement alcolico’’, il cui successo è legato soprattutto al fatto che è il più famoso marchio ad avere un cocktail che porta il suo stesso nome. Questo infatti ha permesso a Martini non solo di sfruttare i classici posizionamenti sui portaceneri , sui cartelloni (Fuga in Francia del 1948 e La mano dello straniero del 1953 entrambi  di Mario Soldati) e sulle bottiglie (I vitelloni di Federico Fellini, 1953), ma anche di essere uno dei cocktail bevuti dai protagonisti dei più famosi film americani. Corvi ci fa una lista dei film in cui si chiede, si prepara e si beve Martini: Tu partirai con me (Don Hartman, 1949), Il padre della sposa (Vincente Minelli, 1950), Harvey (Henry Koster, 1950), Eva contro Eva (Joseph l.Mankiewicz, 1950), Il delitto perfetto (Alfred Hitchcock, 1954), Quando la moglie va in vacanza (Billy Wilder, 1960). Ma è stato anche il cocktail preferito di importanti protagonisti del Novecento: nel ’43 Roosvelt lo offrì a Stalin, poi fu il turno di Nikita, che nel ’61 lo offrì  a Kennedy (definendolo l’arma più potente degli Stati Uniti). Adorato da personaggi leggendari come Cary Grant, Winston Churcill, Truman Capote e Francis Scott Fitzgerald. Non c’è niente d’aggiungere, la classe di questo drink ha segnato un’epoca.

Diventa ben presto simbolo della Grande Mela soprattutto grazie a lui, James Bond, che inizia a bersi Martini, rigorosamente “agitato, non mescolato”, in Licenza di uccidere (Terence Young, 1963), rendendo il cocktail una vera e propria icona di stile.

Purtroppo ne La morte può attendere questo pezzo di storia viene sostituito da un più sguaiato mojito (chissà quanto ha sborsato Bacardi per prendere il posto del concorrente!)… Non sarà un caso che secondo una ricerca londinese è il cocktail cubano ora a detenere il primo posto nella classifica dei cocktail più venduti.

A presto,

Eleonora.